La consapevolezza di sé è fondamentale per vivere un’esistenza piena e per creare un ambiente di lavoro piacevole e produttivo. Dopotutto passiamo almeno un terzo della nostra giornata a lavorare. Vivere bene l’ambiente di lavoro ci consente di avere una vita più felice e di raggiungere i nostri obiettivi in maniera soddisfacente. 

Auto-consapevolezza: la base dell’intelligenza emotiva.

  • Chi sono?
  • Quali sono i miei punti di forza?
  • Quali sono i miei punti deboli?
  • A cosa do valore?
  • Che cosa mi fa paura?
  • Qual è il mio scopo nella vita?

Queste sono solo alcune delle domande che stanno alla base della consapevolezza di sé, componente chiave dell’intelligenza emotiva. Quando sei consapevole di te stesso tu:

  • Sai quello che provi, perché lo provi, e come ciò impatta sulla tua capacità di performare e di relazionarti
  • Capisci quali sono i tuoi punti di forza e quali sono i tuoi limiti, consentendoti di avere fiducia in te stesso pur mantenendo i piedi per terra
  • Sai quali sono i tuoi valori e li metti in pratica in ogni aspetto della tua vita, consentendoti di coltivare un’esistenza piena

I coach di intelligenza emotiva, spesso si riferiscono alla consapevolezza di sé come alle fondamenta di una casa. Non importa su quale aspetto dell’intelligenza emotiva si voglia lavorare, si comincia sempre dalle fondamenta dall’auto-consapevolezza.

Dopotutto…come possiamo gestire i nostri trigger (fattori scatenanti) se non li conosciamo? Come possiamo comprendere il nostro ambiente senza prima capire le lenti attraverso le quali lo guardiamo? Come possiamo abbracciare il cambiamento senza renderci conto ed affrontare ciò che abbiamo paura di perdere? La lista di domande che ci rimandano all’auto-consapevolezza è potenzialmente infinita.

Auto-consapevolezza e leadership.

leadership

Diversi studi hanno dimostrato che quando si tratta di leadership, l’auto-consapevolezza ha un peso maggiore rispetto alla mera intelligenza. Che si tratti di gestire un team, un’organizzazione o le mura domestiche, ognuno di noi è chiamato alla guida prima o poi. Al di là di chi o cosa si stia gestendo, l’auto-consapevolezza ci consente di presentarci nel nostro ruolo con più autenticità, integrità e resilienza.

La ricerca di Korn Ferry ha rivelato che il 92% dei team ad alta energia e performance, sono guidati da leader che valorizzano il ruolo dell’intelligenza emotiva e che sono consapevoli sia dei propri punti di forza che di quelli di debolezza. In forte contrasto, i leader con una bassa auto-consapevolezza emotiva, nel 78% dei casi creano un clima negativo e di conseguenza meno produttivo.

Ecco che comincia a diventare evidente l’importanza dell’auto-consapevolezza sul luogo di lavoro: andando ad impattare sia sulla serenità delle persone che sulla produttività dell’azienda l’auto-consapevolezza è senza dubbio un fattore chiave per il raggiungimento degli obiettivi.

Pratiche di auto-consapevolezza.

Ora che abbiamo capito perché la consapevolezza di sé è importante, sorge spontanea la domanda: come possiamo conoscerci meglio e coltivare la nostra auto-consapevolezza? Di seguito qualche suggerimento:

Pratica del Body Scan

C’è una forte relazione bidirezionale tra pensieri, sentimenti, emozioni e corpo. Chiudere gli occhi e sintonizzarsi col proprio corpo aiuta a tenere traccia di come le emozioni si materializzano nell’esperienza fisica. Questa è una pratica molto potente per coltivare l’auto-consapevolezza, che spesso viene sottovalutata.

Faccio un esempio pratico. Un mio ex collega usando la pratica del Body Scan cominciò a notare che ogni volta che provava paura gli si chiudeva la gola. Ancora prima che potesse riconoscere ed etichettare razionalmente l’emozione, si ritrovava a non poter più deglutire. Riconoscere questo meccanismo fu il primo passo verso il riuscire a gestire i conflitti senza farsi auto-sabotare dal proprio corpo. Ogni qual volta si ritrovasse in una conversazione tesa, cominciò a prestare attenzione a rilassare la propria gola. In questo modo, consapevole del suo corpo, riuscì a non perdere più la voce e ad esprimere i propri pensieri.

Pratica della Mindfulness

Diciamoci la verità – la maggior parte di noi va in giro col pilota automatico di questi tempi. Una semplice pratica della consapevolezza – anche solo due minuti al giorno – influenza la nostra capacità di provare piacere, ridurre la reattività emotiva, e aumentare l’attenzione. Vedila in questo modo: per navigare una barca devi conoscere la direzione del vento e la profondità dell’acqua. Quando azzeri le distrazioni, ti concentri sul respiro, rallenti i pensieri, e osservi la tua esperienza, riesci a vedere con cosa stai lavorando veramente. Da qui, puoi posizionare le tue vele ed impostare la tua rotta di conseguenza.

Scrivere un Diario

 

DiarioRegistrare su un diario e ragionare sulle proprie esperienze è un esercizio di introspezione molto efficace. Ecco qualche spunto di riflessione: mi sto aggrappando a qualcosa che devo lasciar andare? Cosa ho fatto ultimamente che vale la pena ricordare? Qual è l’ultima volta che mi sono spinta fuori dalla mia zona di comfort? C’è qualcosa che potrei fare diversamente? La scrittura ci porta a comprendere l’impatto del nostro vissuto andando oltre l’oggettività dei fatti accaduti. Spesso, quello che ricordiamo o sottolineiamo a proposito di un’esperienza ci dice molto di quello a cui diamo valore.

Auto-consapevolezza e coaching.

Il coaching nasce negli Anni 70 da Timothy Gallwey, allenatore della squadra di tennis dell’Università di Harvard e autore del libro “The Inner Game” nel quale sosteneva che la capacità di giocare al meglio dei suoi studenti dipendeva dalle interferenze emotive e dagli ostacoli mentali.

Definire gli obiettivi

Un coach ti aiuterà a definire i tuoi obiettivi partendo dalle fondamenta dell’auto-consapevolezza. Uno strumento valido per una valutazione iniziale è il modello ESCI, che consente di capire se la tua visione di te stesso è in linea con la visione che gli altri hanno di te. Attraverso il modello ESCI è possibile effettuare un’auto- valutazione rispetto a dodici competenze di intelligenza emotiva e di confrontare i propri risultati con quelli dei propri colleghi. Ciò consente di capire dove ci si sta sopravvalutando e dove ci si sta sottovalutando. E di conseguenza consente di aggiustare e ridefinire i propri obiettivi in maniera consapevole. Partendo da fondamenta solide.

Cambiare abitudini

Per cambiare le proprie abitudini è essenziale essere consapevoli di quali esse siano. Il ruolo primario del coach è quello di aiutarti a riconoscere i tuoi stessi schemi di pensiero, sentimento e comportamento. Attraverso le giuste domande e l’ascolto, un coach ti può aiutare ad unire i puntini tra quello che fai, dici e provi. Solo una volta uniti tutti puntini potrai vedere il quadro completo, comprendere le tue abitudini e trovare il modo per cambiarle con abitudini migliori.

Sono auto-consapevole. E adesso?

Adesso è arrivato il momento di costruire il resto della casa. Come abbiamo visto, l’auto-consapevolezza è alla base dell’intelligenza emotiva, ma è appunto solo la base. Concentrandosi sulle fondamenta a volte si corre il rischio di rimanere fermi sull'”io”. Per compiere un cammino di crescita completo, che ci porti non solo a stare meglio con noi stessi, ma anche ad essere persone migliori nel mondo reale, bisogna ricordarsi di far parte di un team. Bisogna ricordarsi che le nostre esperienze sono sempre connesse con le esperienze degli altri.

A cura di Alessandra Bonini

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