Empowerment femminile: i 10 principi guida redatti da Ambrosetti
Empowerment femminile, gender equality e gender gap: sono temi sempre più discussi e affrontati apertamente dall’opinione pubblica. La promozione e la partecipazione incisiva delle donne al mercato del lavoro sono state le linee guida che hanno portato alla redazione de The Women’s Empowerment Manifesto , il decalogo redatto da The European House Ambrosetti: una guida per le aziende a concentrarsi e promuovere l’empowerment femminile.
Mettiamo però prima a fuoco un punto importante: che cos’è l’empowerment femminile? L’empowerment femminile promuove il senso di autostima delle donne, la loro capacità di determinare le proprie scelte e il loro diritto di influenzare il cambiamento sociale per se stesse e per gli altri. È un tema che ben si interseca con l’emancipazione femminile, un diritto umano fondamentale nonché chiave per raggiungere un mondo più pacifico e prospero.
Empowerment femminile: lo stato dell’arte in Italia
Lo stato dell’arte dell’inclusione femminile nel mercato del lavoro in Italia, riportato dal Report, racconta che la strada da fare nel nostro paese è ancora lunga. Tre dati su tutti ci fanno riflettere:
- la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è sotto la media europea: parliamo del 68.8% media europea vs.56,5 dato italiano.
- Parlando di leadership femminile solo il 29,5% ha posizioni manageriali contro una media UE al 35,3%.
- Ancora persistono BIAS socioculturali che incidono sulla presenza femminile nei settori tecnico-scientifici: solo il 28% delle donne lavora nel campo della scienza e dell’ingegneria mentre la componente maschile è al 72%.
Nel 2021, il tasso di occupazione femminile è considerevolmente più basso rispetto a quello maschile, con un tasso per le donne europee in età lavorativa pari al 62,4%. Ma in Italia scendiamo al 49% e nel Sud Italia arriviamo perfino al 33,2%. Quanto alla disparità retributiva, l’incidenza è ancora molto alta: il gender pay gap ammonta al 12%. Draghi sostiene che «l’Italia presenta oggi uno dei peggiori gap salariali tra generi in Europa». Educazione finanziaria e imprenditoria femminile, leggi l’articolo di approfondimento.
Come fare per fare per migliorare il contesto attuale? I punti saldi da cui partire per il raggiungimento di una parità femminile nel mondo del lavoro sono due
- migliorare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro,
- potenziare l’indipendenza economica delle donne.
Empowerment femminile: i 10 principi guida
Raggiungere l’empowerment femminile nel mondo del lavoro, non significa solo un mondo più giusto ma rappresenta un’opportunità economica per l’intero Paese. La crisi socio-economica causata da Covid-19, ha causato una riduzione delle nuove attività imprenditoriali a guida femminile avviate nel secondo trimestre del 2020, diminuite del 42,3% rispetto al secondo trimestre del 2019.
Vi riportiamo quindi i 10 principi guida per la parità di genere.
- Senza una visione non c’è futuro: definire una visione a 360° per il raggiungimento dell’empowerment femminile formulando un piano strategico di lungo periodo, che possa improntare un cambio di rotta permanente verso il raggiungimento della parità di genere.
- Senza una corretta lettura del fenomeno non può esserci uguaglianza di genere: migliorare la raccolta pubblica e privata di dati sulla parità di genere, misurare gli impatti e monitorare i progressi per colmare i gap di dati e la scarsità di analisi di genere.
- Superare gli stereotipi di genere: incoraggiare un cambiamento culturale attraverso la promozione di nuovi modelli di riferimento maschili e femminili che vadano al di là dei persistenti stereotipi di genere che impattano uomini e donne nelle società e sul posto di lavoro, anche attraverso i media
- Se lo puoi immaginare, lo puoi fare: cambiare la percezione del ruolo della donna nell’economia e nella società, a partire dall’educazione di primo grado, promuovendo un linguaggio inclusivo e gender-neutral, per modificare gli stereotipi di genere tradizionali.
- L’educazione è fondamentale: rimuovere gli ostacoli che impediscono la parità di accesso all’educazione e alla formazione permanente a tutte le donne, e intraprendere iniziative volte a promuovere l’alfabetizzazione economica e finanziaria.
- Camminare fianco a fianco: introdurre target ispirazionali per la rappresentazione femminile in politica, definire un rapporto minimo uomo-donna nelle politiche di assunzione, e aumentare la partecipazione delle donne alle posizioni manageriali per incrementare la rappresentazione femminile nella sfera pubblica e privata.
- Investire nelle generazioni future: introdurre iniziative per supportare e gestire la genitorialità, e per bilanciare le attività di cura tra uomini e donne per le generazioni future.
- L’accesso al capitale è fondamentale per l’indipendenza delle donne: implementare programmi di finanziamento specifici, con un accesso preferenziale per le donne, e creare strumenti finanziari volti a incoraggiare l’imprenditorialità femminile e l’accesso paritario al capitale, così da coltivare l’indipendenza finanziaria delle donne.
- Il salario equo non ha genere: chiudere il divario salariale di genere, promuovendo la trasparenza nel settore privato, e istituendo una strategia nazionale comprensiva di target ispirazionali da raggiungere e azioni da intraprendere.
- Tolleranza zero verso la violenza: promuovere una cultura di “tolleranza zero” nei confronti della violenza, attraverso la definizione di un Piano di lungo periodo, per prevenire la violenza di genere e per supportare le aziende private nell’introduzione di iniziative volte a individuare e combattere la violenza, e offrire supporto alle vittime.
Incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze, la creatività e l’avvio di attività e progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati: questi devono essere i nuovi presupposti per un mercato del lavoro più equo, aperto.